Unipol può tirare un sospiro di sollievo: l’Antitrust ieri ha ammorbidito la propria posizione, indicando una serie di operazioni che possono essere compiute in vista della maxi-fusione con Fondiaria-Sai. Così, mentre lo «stop» all’operazione del 26 aprile sembrava «totalizzante», ieri, l’Authority presieduta da Giovanni Pitruzzella, che due giorni fa ha incontrato gli ad di Unipol e Mediobanca, ha stabilito che «Premafin potrà procedere con l’aumento di capitale (che sarà deliberato nell’assemblea del 17-21 maggio, ndr), con la stipulazione degli accordi di ristrutturazione con le banche creditrici e potranno proseguire le trattative sui concambi». Al contrario, l’Antitrust ha deciso di sospendere le fasi di sottoscrizione degli aumenti di Unipol Gruppo Finanziario (Ugf) e Premafin, l’approvazione del progetto di fusione e, in generale, «ogni attività che riguardi la condivisione del piano industriale congiunto della fusione». L’Authority ha giudicato «coerenti» con la sua delibera di sospensione della progettata integrazione «le modalità di attuazione delle delibera presentate dalle parti». Piazzetta Cuccia ha già dato la disponibilità a vendere qualsiasi quota in Fonsai e Unipol che si dovesse trovare in portafoglio dopo la maxi-fusione assicurativa, mentre la compagnia bolognese ha prospettato la possibilità di cedere almeno un marchio, dopo averlo conferito a un ramo di azienda. Insomma, l’Antitrust sospende «tutti gli atti che avrebbero effetti irreversibili ed è stato presentato l’impegno ad adottare una procedura che preveda un sistema rafforzato di segregazione delle informazioni». Dalla lettura della delibera dell’Antitrust, tuttavia, non appare ben chiaro quali siano le informazioni che dovranno restare «segregate» fino al pronunciamento finale dell’Authority. In ogni caso, «entro cinque giorni le parti dovranno indicare le specifiche modalità che intendono osservare per garantire che non si realizzi lo scambio di informazioni di natura strategico-industriale». Inoltre, potranno essere predisposte anche le bozze dei prospetti informativi degli aumenti di capitale Unipol e Fonsai, pedine essenziali per portare a termine la maxi-aggregazione. L’Authority sottolinea poi che «resta impregiudicata la valutazione sul merito dell’operazione, che è subordinata anche alla specificazione del piano industriale Ugf, alla luce degli impegni preannunciati dalle parti e da Mediobanca». Ieri mattina, intanto, le banche creditrici di Premafin hanno deciso di riaggiornarsi dopo avere discusso della lettera inviata dalla holding della famiglia Ligresti per chiedere la disponibilità a negoziare un piano di ristrutturazione del debito svincolato dal piano Unipol. sempre ieri, a margine di un convegno organizzato da Intesa e dalla Singularity University, il dg di Ca’ de Sass, Gaetano Micciché, ha negato che la banca sia mai stata contattata per la creazione di un consorzio per l’aumento di Fonsai alternativo al piano Unipol.